lunedì 13 febbraio 2012

Animal senz'ombra

[29 Gennaio 2011]


Nato tu sEi da un picciol uovo.
Gaia eRa tua madre,
cresta altrOve era al padre;
rivolta Non cERtO al grido Nuovo.

Cip cip facEvi zompettando
peR Il pollaio affollato.
(Te)NERO, piumoso e alato,
alzasti la testa bla-blaNdo.

VEdesti l'ignaRO falegname:
pensò tu fossi esterNamEnte
più bel tRa tuttI diversamente:
l'accogliesti fra le tue lame.

Dopo averlo inzuppato e ammaliato
col tuo amor NERO,
traboccò solo il vero.
Guarì da ciò di cui era ammalato.

Fobia dei vermi Nella tua bocca.
Infante ERI.
Adulta speri.
Scagli i tuoi problemi NEll'altra ROcca.

Ti segò via dalla sua vita
quando oramai N'ERI che uN pollo
chE continuava a spoRgere Il collo
NEi suoi affaRI: ti sei sfiorita.

Come la scimmia va iN cERca dI baNanE,
ti avventasti sul meRO passato:
il falegNamE... Uomo indignato.
"Affiò" il tuo stRumentO, piccolo caNE.

Coppia peRfetta nOn potea essere
se Non quElla dei due bambini
nell'ignoRanza cOsì carini.
Io vi guardo placido, siete tessere.

Al falegNamE non RImane che scolpire
il tempo al veNto buttato via.
A tE Resta accesa la gelOsia.
CoN uno spillo al cuorE ti tocca peRIre.

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