lunedì 2 aprile 2012

Non sei una cosa a caso

[17 Gennaio 2012]


Tutti pensano che tu sia uno stupido ornamento. Non è così. Tu hai un senso. Un senso ben più profondo di quello che riesco ad esprimere attraverso queste righe. Un senso che ho macchinosamente concepito e poi reso palpabile rendendoti un mio tramite.
Già la tua casa dice tutto. Dimori nella mia bocca, strumento fondamentale per la comunicazione. Sei lì a ricordarmi che le parole possono essere pungenti, anche quelle più insignificanti (ti trovi sul frenulo), e che esse a volte vengono occultate (sei nascosto dalle labbra). Tutte cose che ho già provato, a causa mia, a causa degli altri.
Posso giocare con te, con la mia lingua. Ora però mi fai ancora un po' male. Certe volte le persone ti usano, ti fanno diventare un loro burattino, facendoti soffrire.
Posso decidere di toglierti di mezzo in qualsiasi momento. Ti prostituiscono al loro volere, ai loro capricci. Ti gettano via con neanche un ringraziamento, senza remore.
Il tuo sporadico tintinnare sui denti mi ricorda della tua esistenza, come quando ogni tanto senti di essere vivo grazie ad un fulmine, all'amore, al dolore, al godimento.
La tua forma è fondamentale. Non sei un anello, circolare, ma sei aperto. Non sei perfetto, come l'uomo. Mi fai tenere a mente che le cose non sono eterne, ma finiscono, e che arrivati ad un certo punto possiamo, o addirittura dobbiamo, cambiare; non c'è bisogno di fossilizzarsi su certe cose.
Infine credo che tu sia stupendo, anche perché da quando ci sei tu sorrido sempre più spesso, non per vanità, bensì per far vedere che questo mondo ha bisogno di follia.

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