Sei una ragazza qualunque,
una di quelle tante persone
che ho incrociato sui vari
treni presi in questi anni.
Sei assolutamente una sconosciuta,
eppure mi sembra di sapere chi sei.
Quegli occhiali da intellettuale,
quel libro aperto da cui, ogni tanto,
alzi i tuoi splendidi occhi,
quel tuo sorriso accennato
per un disguido di filodiffusione,
mi pare di averli già veduti,
e con loro, te.

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