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"Giovane che cuce", Pierre-Auguste Renoir |
[14 Giugno 2010]
Rivisitazione dell'omonima poesia di Giambattista Marino.
Donna! Munificamente tu aggiungi mille e più punture a quella ch'Amor già mi fece co' l'arco suo.
Ahi, Aracne d'amore, passi e pungi 'l cor mio col candido filo ormai sanguigno.
Non più mera tela, ma vital filo.
Le mani tue l'hanno 'n pugno e co' esso la fragil mia sorte.
Sappi che non ne hai bisogno: Amor non è fisico... Platonico.
Non più Donna sei, non Aracne d'amore. Spregevol Arpia e maligna sul cor mio ratta infierisci, punta spilli n'hai fatto. 'L filo mio né candido né più sanguigno, di bile l'è tinto. Chi se' veramente nol so più.
Ahi, Aracne d'amore, passi e pungi 'l cor mio col candido filo ormai sanguigno.
Non più mera tela, ma vital filo.
Le mani tue l'hanno 'n pugno e co' esso la fragil mia sorte.
Sappi che non ne hai bisogno: Amor non è fisico... Platonico.
Non più Donna sei, non Aracne d'amore. Spregevol Arpia e maligna sul cor mio ratta infierisci, punta spilli n'hai fatto. 'L filo mio né candido né più sanguigno, di bile l'è tinto. Chi se' veramente nol so più.
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