martedì 3 aprile 2012

Vedi questo? Sono io!

[31 Gennaio 2012]


Pare che io abbia in corpo un qualche enzima sconosciuto che, in presenza di una lei particolare, coadiuva il mio innamoramento, rendendo pressoché nullo il tempo considerato standard. Ho spesso l'impressione che si tratti di una malattia di qualche genere perché gli altri non capiscono cosa mi spinga a dedicare così tanta attenzione ad una persona che magari ho addirittura appena conosciuto. Neanche quest'ultima sembra comprendere il mio stato d'animo; e questo la spaventa. Ciò che le si cela agli occhi ,però, è l'immensa fortuna di aver trovato qualcuno che realmente si interessi a lei, che abbia l'audacia di volerla decifrare, che possa avere la presunzione di saperla amare.
Sono una fiera passionale che, se opportunamente domata, riesce a coinvogliare tutte le lunghezze d'onda che possiede in una luce bianchissima ,la più pura che possa emettere. Ho bisogno però di chiarezza. E' indifferente per me intraprendere una relazione poligama o monogama. L'importante è decidere fin dall'inizio sul da farsi, cosicché nessuna delle due parti si possa illudere. Succede spesso di crearsi tantissime aspettative, e succede altrettanto spesso che esse vengano rimpiazzate dalle corrispettive delusioni. E' bene dunque progettare, distinguere ciò che potrà essere da ciò che non potrà essere mai. Credo fermamente che le cose debbano venire da loro, ma qui non si tratta di forzare, di sostituirsi alla mano della provvidenza, bensì di indirizzare, di porsi fin dall'inizio sui binari giusti, sperando poi che si riesca a prendere la successiva coincidenza.
Risulta allora ovvia la grande differenza/comunanza tra amatore ed amante. Se il primo è un modo d'essere, fedele, attento ai sentimenti della partner, il secondo è invece un ruolo che l'uomo può ricoprire per soddisfare completamente una donna, darle ciò che il suo partner non le sa dare. Un vero amatore è anche un perfetto amante; non è sempre vero il contrario...

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