venerdì 10 febbraio 2012

Amor Vs Amicitia

[8 Novembre 2009]


"Odi et amo. Quare id faciam, fortasse requiris.
Nescio sed fieri sentio et excrucior."
Catullo esprime così, in questo verso distico elegiaco così ossimorico, il suo amore per Lesbia, donna amata ed odiata allo stesso tempo. L'unica cosa che surclassa di gran lunga l'amore è l'amicizia, uno dei legami forse più profondi conosciuti dall'uomo. La separazione di un atomo è una sciocchezza a confronto della separazione di due veri amici. L'amicizia è l'unica cosa che ti fa andare avanti nella vita. L'amore è superfluo, infatti "amare" per Catullo è la passionalità erotica che una persona trova in un'altra. Il vero fondamento di questo qualcosa, che a mio avviso appare alquanto astratto, è il "bene velle", quel sentimento che lega non solo i familiari ma anche gli amici [chi è veramente l'amico? : "Amicum an nomen habeas aperit calamitas." (Publio Siro), "Amicus certus in re incerta cernitur" (Ennio), "Acerbi inimici saepe nobis verum dicunt, dulces amici numquam." (Catone)]. Sono quest'ultimi che ti aiutano nei momenti difficili, quando l'amore porta i tuoi sensi ad un "clinamen" a volte fatale. "Omnia vincit amor et nos cedamus amori" ci dice infatti Virgilio, ma ciò non toglie il fatto che ognuno può raggiungere l'imperturbabilità dell'animo eludendo i raggiri dell'amore: "faber est suae quisque fortunae" (Sallustio). "Quae potest esse vitae iucunditas, sublatis amicitiis?" (Cicerone). Ovviamente non lo so, ma immagino che un'esistenza del genere non sia degna di essere vissuta...
"Nunc te cognovi; quare etsi impensius uror, multo mi tamen es vilior et levior." (Catone) Infatti d'ora in avanti diffiderò da chi vorrà essere custode della chiave del mio cuore. Le opportunità vanno e vengono, ma la fiducia una volta persa non si può recuperare. Tu la tua occasione l'hai avuta, ma non l'hai voluta cogliere. Quando un giorno ti accorgerai del tuo errore e chiedendomi poi venia, non ti rimarrà altro da fare oltre a piangere sul latte versato. Purtroppo "Tempori serviendum est." (Cicerone) ed io mi sono adattato. Mi sono rotto delle persone false e viscide. Ho voglia di vivere, non di essere usato.
"Nunc est bibendum." (Orazio)





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